Pizza, digestione e come consumarla

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Dopo una cena in pizzeria può capitare di imbattersi in problemi intestinali o essere preda di una sete indomabile. Nella maggior parte dei casi scegliendo pizzerie e pizzaioli seri, il problema può essere aggirato. Ma ecco una lista di motivi che spiegano nel dettaglio questo fastidioso fenomeno.

Sete dopo la pizza?

Malessere, sete e gonfiore possono manifestarsi dopo aver gustato uno dei pilastri della nostra dieta mediterranea, la Pizza.

Questi sintomi sempre più frequenti sono stati oggetto di studio ma il risultato non è univoco. Spesso infatti le colpe vengono attribuite ad una errata o incompleta lievitazione ma, come vedremo, questo non è l’unico fattore di cui tener conto.

L’impasto della pizza è composto da ingredienti semplici: Farina, Lievito di birra, Acqua, Sale. 

Soprattutto lieviti e glutine possono creare problemi negli individui particolarmente sensibili. In questo caso l’opzione migliore è scegliere le pizzerie gluten-free sempre più diffuse in Italia.

La presenza di allergie o intolleranze può essere esclusa con degli esami medici specifici. Tuttavia se i problemi insorgono solo dopo aver mangiato la pizza in determinati locali o con l’impasto domestico non viene riscontrato alcun sintomo, allora la causa va ricercata altrove.

Tutta colpa della lievitazione?

E’ capitato a tutti almeno una volta nella vita di trascorrere una piacevole serata a cena fuori e poi affrontare una notte interminabile tra dolori intestinali e sete insaziabile. La prima cosa che viene in mente è che la pizza non fosse ben lievitata.

E in parte è vero.

Affinché la pizza risulti digeribile e soprattutto per evitare la fastidiosa sete dopo il pasto, è importante rispettare la maturazione dell’impasto che, attraverso una serie di processi enzimatici, permette di trasformare gli amidi della farina in zuccheri semplici. 

Una lievitazione adeguata invece consente all’impasto di aumentare di volume e sviluppare anidride carbonica grazie a determinate reazioni chimiche. 

Le due fasi richiedono tempi molto lunghi (fino a 72 ore) che spesso non vengono rispettati per esigenze lavorative ed organizzative, a scapito del cliente.

La cottura

Anche la cottura è di fondamentale importanza nella riuscita di una pizza ad alta digeribilità. Un impasto poco cotto e gommoso infatti è ricco di lieviti attivi che una volta ingeriti continuano l’opera di fermentazione, causando il tipico senso di gonfiore. 

Se la fase di lievitazione viene rispettata e la cottura è effettuata a regola d’arte, la sete notturna può essere giustificata dalla presenza di sale e da condimenti particolarmente sapidi.

L’impasto della pizza è composto da ingredienti semplici: Farina, Lievito di birra, Acqua, Sale. 

Soprattutto lieviti e glutine possono creare problemi negli individui particolarmente sensibili. In questo caso l’opzione migliore è scegliere le pizzerie gluten-free sempre più diffuse in Italia.

La presenza di allergie o intolleranze può essere esclusa con degli esami medici specifici. Tuttavia se i problemi insorgono solo dopo aver mangiato la pizza in determinati locali o con l’impasto domestico non viene riscontrato alcun sintomo, allora la causa va ricercata altrove.

Tutta colpa della lievitazione?

E’ capitato a tutti almeno una volta nella vita di trascorrere una piacevole serata a cena fuori e poi affrontare una notte interminabile tra dolori intestinali e sete insaziabile. La prima cosa che viene in mente è che la pizza non fosse ben lievitata.

E in parte è vero.

Affinché la pizza risulti digeribile e soprattutto per evitare la fastidiosa sete dopo il pasto, è importante rispettare la maturazione dell’impasto che, attraverso una serie di processi enzimatici, permette di trasformare gli amidi della farina in zuccheri semplici. 

Una lievitazione adeguata invece consente all’impasto di aumentare di volume e sviluppare anidride carbonica grazie a determinate reazioni chimiche. 

Le due fasi richiedono tempi molto lunghi (fino a 72 ore) che spesso non vengono rispettati per esigenze lavorative ed organizzative, a scapito del cliente.

La cottura

Anche la cottura è di fondamentale importanza nella riuscita di una pizza ad alta digeribilità. Un impasto poco cotto e gommoso infatti è ricco di lieviti attivi che una volta ingeriti continuano l’opera di fermentazione, causando il tipico senso di gonfiore. 

Se la fase di lievitazione viene rispettata e la cottura è effettuata a regola d’arte, la sete notturna può essere giustificata dalla presenza di sale e da condimenti particolarmente sapidi.

C’è però una buona notizia, malessere e sete cesseranno una volta completata la digestione. Nel frattempo l’unica soluzione è scegliere con cura pizzerie che rispettino le regole fondamentali di lievitazione e maturazione, le materie prime e soprattutto i loro clienti.

Fonte: Arturo Mazzeo – Presidente Pizzaitalianacademy